Colloquio clinico

Nella pratica clinica che svolgo il valore dell’unicità della parola di ognuno e l’importanza dell’ascolto dei pazienti sono centrali. Se da una parte ciò che mi guida é la formazione teorico-pratica e di supervisione, dall’altra ritengo fondamentali, partendo dal sintomo che fa soffrire chi bussa alla mia porta, che limita il soggetto e che spesso lo invade, la singolarità e la differenza di ogni paziente.

Attraverso il lavoro psicologico in studio, si giunge alla costruzione di un percorso soggettivo, dove l’obiettivo è sostenere il soggetto verso il suo desiderio più singolare, verso un’inedita modalità di trasformazione della sua vita, verso una messa in luce delle sue risorse e della loro valorizzazione, provando ad allontanare alcune ripetizioni disfunzionali che spesso vengono individuate.

La base che guida i colloqui clinici che propongo è orientata alla psicoanalisi. Tale pratica si basa unicamente sul colloquio e dunque sull’ascolto delle parole che guidano il soggetto all’interno di una relazione terapeutica. Iniziando da una domanda rispetto a quello che fa soffrire chi chiede aiuto è possibile giungere alla scoperta di ciò che anima la vita dei soggetti ma che spesso si fatica a definire. Sempre a partire dalla storia, dai vissuti soggettivi e dall’attenzione all’inconscio, il lavoro che affronto presuppone esclusivamente il potere rivoluzionario della parola e dell’ascolto, insieme alla centralità dell’alleanza terapeutica.